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FLEBOCLISI: TERAPIA ENDOVENOSA A DOMICILIO

A cosa serve la Fleboclisi 

La terapia endovenosa (EV) consiste nella somministrazione di farmaci o soluzioni direttamente nel circolo venoso del paziente. Questa modalità terapeutica permette un’assimilazione rapida e completa dei principi attivi, garantendo una risposta terapeutica immediata. È particolarmente indicata in situazioni in cui è necessaria un’azione farmacologica veloce, quando il farmaco non può essere somministrato per via orale, oppure per trattamenti prolungati e controllati. 

  

Come funziona la terapia endovenosa 

La terapia EV può essere somministrata in due modalità principali: 

  • In bolo: il farmaco viene somministrato rapidamente, in pochi secondi o minuti. 
  • Per infusione continua: il farmaco viene diluito in una soluzione e somministrato lentamente per un periodo prolungato. 

In una vena superficiale del braccio del paziente viene inserito un ago-cannula che è collegato solitamente ad un flacone o ad una sacca contenente la soluzione mediante un tubicino flessibile, chiamato deflussore. Il deflussore regola la fuoriuscita del liquido che viene introdotto in vena. La soluzione viene in genere appesa a un gancio o a un sostegno, in modo che sia in alto e accanto al paziente. Il paziente potrebbe avvertire il pizzicore legato all’inserimento dell’ago nel braccio. Se effettuata con precisione e attenzione, la fleboclisi è una procedura sicura. 

  

Differenza tra accesso venoso periferico e centrale 

  • Accesso venoso periferico: utilizzato per infusioni a breve termine, meno invasive. Le vene scelte sono solitamente quelle dell’avambraccio. 
  • Accesso venoso centrale (CVC o PICC): indicato per terapie prolungate, nutrizione parenterale o somministrazione di farmaci chemioterapici. È più invasivo, ma garantisce maggiore sicurezza per sostanze irritanti per le vene periferiche. 

La prescrizione di una flebo a domicilio deve includere informazioni precise riguardo a: 

  • Farmaco e dosaggio 
  • Via e modalità di somministrazione (data, orari, velocità di infusione) 
  • Tipo e volume del solvente 
  • Durata del trattamento 
  • Eventuali indicazioni 

La somministrazione avviene rispettando rigidi protocolli di sicurezza, igiene e identificazione del paziente, ed è generalmente effettuata da personale sanitario qualificato. 

  

Come funziona la terapia endovenosa a domicilio 

Negli ultimi anni, il ricorso alla terapia endovenosa a domicilio è in aumento, grazie a modelli di assistenza sanitaria territoriale che favoriscono la continuità delle cure e il benessere del paziente nella propria abitazione. Questo tipo di servizio è garantito da equipe sanitarie multidisciplinari (medici, infermieri, farmacisti) che operano in coordinamento per assicurare: 

  • la corretta somministrazione dei farmaci 
  • la verifica dell’identità del paziente 
  • la corretta gestione dei dispositivi medici 
  • l’adeguata igiene del contesto domiciliare. 

Il contesto domiciliare deve essere valutato e ritenuto idoneo alla terapia. Il caregiver può essere coinvolto nella gestione della terapia solo se adeguatamente formato e sempre sotto supervisione. 

Chi può richiedere la terapia endovenosa a domicilio 

Possono accedere alla terapia EV domiciliare: 

  • Pazienti dimessi da strutture ospedaliere che necessitano di prosecuzione della terapia 
  • Persone affette da patologie croniche o acute trattabili a domicilio 
  • Pazienti inseriti in percorsi di cure palliative o di assistenza domiciliare integrata (ADI) 
  • Anziani o persone fragili con difficoltà di deambulazione o trasporto. 

  

Le fasi della terapia endovenosa: dalla prescrizione alla somministrazione 

1. Prescrizione medica 

La terapia viene prescritta dal medico curante o da un altro specialista. La prescrizione deve essere dettagliata e contenere: 

  • Dose del farmaco; 
  • Modalità di somministrazione (via EV, bolo o infusione); 
  • Tipo e volume del solvente; 
  • Velocità di infusione; 
  • Durata della terapia; 
  • Compatibilità con cibi o altri farmaci. 

Verifica della terapia: tipo di soluzione, velocità di infusione, durata, eventuali farmaci aggiunti. 

Identificazione del paziente secondo la procedura delle “5 G”: 

  • Giusto paziente 
  • Giusto farmaco/soluzione 
  • Giusta dose/concentrazione 
  • Giusta via di somministrazione 
  • Giusto orario 

  2. Preparazione della fleboclisi 

  • Lavaggio accurato delle mani con soluzione idroalcolica o acqua e sapone. 
  • Preparazione del materiale: 
  • Soluzione da infondere  
  • Deflussore sterile 
  • Aghi/butterfly/cannule endovenose 
  • Cerotto e garze sterili 
  • Guanti non sterili 
  • Supporto flebo (asta) 
  • Dispositivo di protezione individuale (DPI) se necessario 

Verificare: 

  • Integrità del flacone/sacca 
  • Data di scadenza 
  • Limpidezza della soluzione 

Aprire il deflussore mantenendo la sterilità della punta. Inserire il deflussore nella sacca/flacone. Riempire la camera a goccia a metà. Aprire il morsetto per riempire il tubo evitando bolle d’aria. 

3. Inserimento dell’ago/cannula e posizionamento del paziente 

  • Informare il paziente della procedura. 
  • Posizionare il paziente in modo confortevole e accessibile all’arto. 
  • Palpare e scegliere una vena periferica adatta (generalmente dorso della mano, avambraccio). 
  • Indossare guanti. 
  • Disinfettare accuratamente la zona con clorexidina alcolica. 
  • Inserire l’ago/cannula seguendo tecnica asettica. 
  • Fissare la cannula con cerotto sterile. 
  • Collegare il deflussore al raccordo della cannula. 

4. Avvio dell’infusione 

  • Aprire il flusso e regolare la velocità secondo prescrizione. 
  • Etichettare la linea di infusione con data/ora/infermiere. 
  • Monitorare le prime gocce per verificare il corretto funzionamento. 
  • Osservare il sito di infusione per reazioni locali (gonfiore, dolore, arrossamento). 
  • Annotare su cartella infermieristica inizio infusione. 

5. Monitoraggio durante la somministrazione 

  • Controllare il paziente periodicamente per: 
  • Reazioni avverse (ipersensibilità, febbre, dolore, flebite) 
  • Corretto flusso 
  • Presenza di bolle d’aria 
  • Sostituire la fleboclisi secondo tempistiche  
  • Monitorare il bilancio idrico se richiesto.   
Complicanze 

Le complicanze più comuni durante la terapia EV comprendono: 

  • Flebite: è un’infiammazione della parete interna della vena. Può essere: 
  • Meccanica: causata dal movimento dell’accesso vascolare; 
  • Chimica: dovuta al pH o all’osmolarità della soluzione infusa; 
  • Batterica: provocata da infezioni da Staphylococcus epidermidis o aureus. Sintomi: dolore, gonfiore, arrossamento del sito di inserimento. In caso di flebite, sospendere l’infusione e cambiare il sito di inserzione. 
  • Infiltrazione: consiste nella fuoriuscita della soluzione nel tessuto sottocutaneo. Sintomi: dolore, edema, gonfiore e pallore del sito. È necessario sospendere l’infusione e rimuovere la cannula. 
  • Stravaso: fuoriuscita accidentale di farmaci vescicanti nel tessuto sottocutaneo. I sintomi sono simili all’infiltrazione ma si accompagna a dolore intenso e arrossamento.  

6. Fine infusione e rimozione 

  • Chiudere il flusso e scollegare il deflussore. 
  • Se non è prevista un’altra infusione, rimuovere la cannula. 
  • Disinfettare il sito, applicare garza sterile e cerotto. 
  • Smaltire tutto il materiale 
  • Lavarsi le mani. 
  • Documentare la fine della procedura. 

Sicurezza nella terapia infusionale domiciliare 

Per garantire la sicurezza nella somministrazione della terapia infusionale a domicilio: 

  • I dispositivi medici devono essere selezionati in base all’ambiente di utilizzo; 
  • Pazienti e caregiver devono essere istruiti sull’uso corretto dei dispositivi; 
  • L’infermiere deve attenersi secondo quanto indicato nelle linee guida. 

La terapia endovenosa domiciliare rappresenta una modalità efficace e sicura per garantire continuità delle cure, ridurre i ricoveri ospedalieri e migliorare la qualità di vita del paziente, nel rispetto di elevati standard clinici e organizzativi. 

  

Come richiedere la terapia endovenosa a domicilio Bologna 

È possibile attivare il servizio di somministrazione endovenosa a domicilio Bologna  attraverso diverse modalità: 

  • Contattando il numero verde di Assistiamo Casa: 800 637073 

Il personale amministrativo e sanitario valuterà la richiesta, prendendo in carico le informazioni cliniche necessarie e pianificando l’intervento nel rispetto delle normative vigenti.